Si tratta probabilmente dell’alpe più recente del paese. In effetti, secondo la tradizione locale, gli edifici in Aròca furono costruiti dopo che le stalle del vecchio alpe di el Cor di vécc (Il corte delle vecchie), e come - probabilmente più tardi - anche quelle di Vultégn, situato sotto Aròca, furono distrutte dalla valanga.
È interessante notare che sulle vecchie mappe catastali dei comuni ticinesi (Recuperando, Brione s/Minusio, 1856, foglio 19), si trova unicamente l’edificio (casóm) a mattina, affiancato ad ovest da una costruzione piú piccola posta trasversalmente. In origine l’alpe aveva il nome di Voltugno-Rocca e comprendeva Rédrisc come terzo corte, come pure il territorio de el Cor di vécc che geograficamente si trova a metà strada tra i due.
L’alpe è già menzionata in documenti del 1313 ed era sino al 1597 proprietà del patriziato dei tre Comuni (Brione s/Minusio, Mergoscia e Minusio), mentre la parrocchia di San Gottardo godeva dei diritti di pascolo. In seguito le comunità di Brione e Minusio cedettero parte dei propri diritti in favore di diritti analoghi sugli alpi di Biètri e Cardada. Dopo il 1713 i diritti di pascolo furono separati da quelli di Rédrisc e i due alpi furono amministrati separatamente.
Lo sfruttamento dell'alpe era regolato da un documento del 1597 che specificava i diritti di erbatico per 40 bovini (20 a Aròca e 20 a Rédrisc) e 100 pecore. I pascoli per i bovini, relativamente ripidi e aridi, si trovano sotto Aròca scendendo fino a Vultégn , ma anche nella zona di er Campeglia piata a circa 1800 s.l.m. sotto la cima di el Madóm, dove si giunge passando per el crés dar Aròca.
Nel maggio del 1945 la parrocchia di Mergoscia vende per Fr. 3000.- al Patriziato di Mergoscia tutte le costruzioni degli alpi di Rédrisc e Aròca come pure i diritti di pascolo di Vultégn.
elaborati dall'architetto Renato Buzzini (Tone)